Questa fiaba
venne scritta appositamente per una bambina di nome Alice Liddell da Lewis
Carrol, essa racchiude molti significati profondi all’interno degli scenari
fantastici in cui si sviluppa, i personaggi difatti spesso manifestano elementi
di carattere psicopatologico. Alice per esempio viene ritratta come una bambina
disambientata che è alla continua ricerca della propria identità, al riparo dai
proibizionismi dell’età vittoriana e anche le risposte che quest’ultima riceve
dal brucaliffo e dallo stregatto nascono dal solo desiderio di contraddire la
piccola, dettato dai divieti della società. In un certo senso è come se la
libertà di Alice fosse pienamente minacciata e limitata dal rigore morale che
la società le impone ed è per questo motivo che le conversazioni che essa avrà
non hanno senso, questo perché non riesce ad entrare nel meccanismo
dell’obbedienza. Il suo viaggio si interrompe solo quando viene a contatto con la
legge, perché placa quelli che sono gli istinti e le manie della sua
immaginazione costringendola a tornare alla severa e rigida realtà.
martedì 24 marzo 2015
mercoledì 18 marzo 2015
Il potere delle narrazioni
Dopo alcuni post in cui mi sono dedicata
a far emergere i significati nascosti di alcune fiabe ora interrompiamo un po'
per soffermarci sull'importanza che rivestono. Il loro messaggio aiuta a
superare l'angoscia di essere bambini in un mondo di grandi, essi infatti solo
affrontando le sfide della vita e superandole potranno arrivare a raggiungere
la propria indipendenza e realizzazione, proprio come l'eroe ottiene il suo
regno e la sua felicità dopo aver vinto le battaglie che si presentano durante
il cammino. Il grande successo della letteratura per bambini risiede nel fatto
che utilizza e parla il loro stesso linguaggio quale quello della fantasia,
questo permette al bambino l'identificazione con i personaggi e la piena
partecipazione emotiva al racconto.
giovedì 12 marzo 2015
Il linguaggio del cibo nelle fiabe
Oggi vorrei
spostare l’attenzione in qualcosa di più particolare come può essere il
significato che il cibo assume nelle diverse narrazioni. Il pranzo infatti, non
è un semplice atto durante il quale ci si alimenta ma è un vero e proprio
linguaggio, le fiabe sottolineano l’importanza che la gastronomia ha nei giorni
di festa e nelle grandi occasioni tanto che ogni evento importante è
caratterizzato da un ricco e sontuoso banchetto. Il pranzo era anche il momento
in cui venivano messi alla prova le disponibilità finanziarie dei personaggi e
le loro capacità fisiche, ovvero per chi mangiava di più. Il cibo infatti non è
solo una sostanza da mangiare ma implica anche immagini, scelte, tabù, valori e
sogni; ed è di conseguenza il modo attraverso il quale una società traduce le
proprie inclinazioni e le proprie segrete contraddizioni. Un esempio che è
facilmente riscontrabile in molte narrazioni è che il momento del pranzo è
anche un modo per sottolineare come la società sia un ordine basato sulla
differenza, il posto a tavola difatti è indice del grado di potere della
persona e quindi di conseguenza la sua lontananza o vicinanza al padrone di
casa. Inoltre, la tavola nelle fiabe è anche un luogo di punizione e di
incidenti, nella “Bella addormentata nel bosco” la principessa rischia di
morire per un posto che non era stato segnato a tavola, o ancora nella fiaba de
“Il monte d’oro” il re utilizza un mantello che rende invisibili le cose per
far sparire le vivande e punire la moglie.
mercoledì 4 marzo 2015
Le mille e una notte
Le mille e
una notte rappresenta la miglior testimonianza del potere che possiedono le
fiabe di trasformare la nostra personalità, anche quando infatti nell'animo del
re Shahriyar prevale l’odio omicida, il coraggio di Shahrazad di rischiare la
propria vita per un imperativo morale, lo trasforma in amore duraturo. Il
significato che si cela dietro a questa fiaba quindi, sarebbe di tipo freudiano
ed è incarnato nei due personaggi che rappresentano le pulsioni contrastanti all'interno di noi che, se non riusciamo ad integrare, ci portano alla
distruzione. Il re Shahriyar è disgustato dalla vita e pieno di odio per le
donne, è quindi una persona dominata dalle pulsioni distruttive dell’Es.
Shahrazad al contrario, si identifica con l’Io possedendo qualità come
conoscenza, saggezza, memoria e prudenza; un Io che però è strettamente legato
al Super-Io poiché ella è disposta a mettere a rischio la propria vita per ubbidire
alla morale. Soltanto la persona il cui Io abbia imparato ad attingere alle
energie positive dell’Es per i suoi fini costruttivi può controllare le
tendenze omicide dell’Es.
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