giovedì 12 marzo 2015

Il linguaggio del cibo nelle fiabe

Oggi vorrei spostare l’attenzione in qualcosa di più particolare come può essere il significato che il cibo assume nelle diverse narrazioni. Il pranzo infatti, non è un semplice atto durante il quale ci si alimenta ma è un vero e proprio linguaggio, le fiabe sottolineano l’importanza che la gastronomia ha nei giorni di festa e nelle grandi occasioni tanto che ogni evento importante è caratterizzato da un ricco e sontuoso banchetto. Il pranzo era anche il momento in cui venivano messi alla prova le disponibilità finanziarie dei personaggi e le loro capacità fisiche, ovvero per chi mangiava di più. Il cibo infatti non è solo una sostanza da mangiare ma implica anche immagini, scelte, tabù, valori e sogni; ed è di conseguenza il modo attraverso il quale una società traduce le proprie inclinazioni e le proprie segrete contraddizioni. Un esempio che è facilmente riscontrabile in molte narrazioni è che il momento del pranzo è anche un modo per sottolineare come la società sia un ordine basato sulla differenza, il posto a tavola difatti è indice del grado di potere della persona e quindi di conseguenza la sua lontananza o vicinanza al padrone di casa. Inoltre, la tavola nelle fiabe è anche un luogo di punizione e di incidenti, nella “Bella addormentata nel bosco” la principessa rischia di morire per un posto che non era stato segnato a tavola, o ancora nella fiaba de “Il monte d’oro” il re utilizza un mantello che rende invisibili le cose per far sparire le vivande e punire la moglie.

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